Bella domanda. Scrivo queste righe il giorno della festa della mamma e siccome i miei figli non si sognano più da tempo di venirmi a salutare al mattino per festeggiarmi (succedeva ai tempi dell’asilo, quando mostravano la loro gratitudine portando a casa lavoretti improbabili che ero costretta a esporre per qualche tempo) mi pongo qualche quesito sull’attenzione, non già dei miei figli verso di me, ma delle istituzioni italiane verso le mamme. Quelle che lavorano, e quelle che no.
Quando si deve raccontar di altri siamo bravissimi, troviamo subito le parole giuste. Tutto si complica se dobbiamo parlare di noi. Eppure raccontare e raccontarsi fa bene. È anche utile.
Perché scambiarsi esperienze, condividere vissuti aziendali e famigliari ci può aiutare a vivere meglio, a trovare soluzioni alle quali non avremmo mai pensato.
Raccontarsi senza prendersi troppo sul serio, però.
Con quella giusta dose di ironia e leggerezza che ci consente di dare il giusto valore alle cose.
Dirigenti disperate nasce con l’idea di condividere pensieri e vissuti di tutti, donne e uomini.
Perché tutti giriamo in quella meravigliosa ‘centrifuga’ che è la vita.
Ma per evitare di uscirne di un altro colore o, peggio ancora, scoloriti, uomini e donne dovrebbero imparare a ‘girare’, a volte, più in sintonia.
