Intervista a Cristina Zucchetti

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Aprire alla diversità. Per portare idee nuove in azienda

Come mai, ai vertici, le donne sono poco rappresentate?
Credo non sia un problema di discriminazione, quanto di scelta. Se vuole ricoprire posizioni professionali di un certo livello, una donna con famiglia si trova a dover fare delle rinunce. Non può pensare di ricoprire alte cariche in azienda e, contemporaneamente, avere tanto tempo da dedicare alla sfera privata. Per questo, tante donne decidono di sacrificare la carriera. Non è un problema né di discriminazione, né di maschilismo, né tantomeno di competizione tra donne: è un problema di scelta, molto spesso forzata.

Come va affrontato, secondo lei, il tema della conciliazione?
Sono mamma da pochi mesi e quindi non ho ancora una soluzione da proporre, se non quella di farsi aiutare. Devo però sottolineare come la nostra azienda sia improntata al femminile: fino a qualche anno fa, le donne erano la maggioranza; ora siamo circa alla pari. È vero che nel CdA non ci sono donne, ma sono proprio queste a ricoprire gran parte delle posizioni di dirigenza e di responsabilità legate allo sviluppo dei servizi o dei prodotti chiave dell’azienda. Mediamente sono donne di 40-45 anni, con figli che hanno già un buon grado di autonomia: questo consente loro di conciliare più facilmente vita professionale e privata. Credo che, una volta superato il momento critico dell’infanzia, le donne possano ricoprire posizioni manageriali: e Zucchetti è l’eccezione che conferma la regola.

Pensa si possa parlare, per quanto riguarda la gestione della vostra azienda, di un modello ‘al femminile’?
Non faccio differenza tra donne e uomini: credo però che le donne siano più organizzate e capaci di svolgere più compiti contemporaneamente. Quando usciamo di casa la mattina pianifichiamo tutta la giornata, lavorativa e non: siamo abituate a ragionare in parallelo e a portare avanti più di un pensiero alla volta. Siamo multitasking. E credo sia proprio la necessità di conciliare tanti aspetti che si rivela vincente nella gestione aziendale, specialmente per quanto riguarda gli aspetti organizzativi.

Un valido aiuto alle donne potrebbe derivare dalle tecnologie, fattore abilitante per avvicinare di più le donne al lavoro. Un supporto concreto si trova, ad esempio, negli strumenti che le tecnologie ‘mobile’ mettono a disposizione. Quale il suo parere in merito?
Sono favorevole all’uso di queste tecnologie. Nella nostra azienda realizziamo programmi software per la gestione delle risorse umane, che sono fruibili via web in modo da facilitare il lavoro da casa. Le aziende che adottano le nostre soluzioni potrebbero decidere di far lavorare alcune persone da remoto. Stiamo sviluppando anche soluzioni basate su tecnologie mobile e sul web per consentire alle persone di lavorare da qualsiasi luogo

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