I manager pensano?

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L’editore Guerini mi fa trovare gentilmente in anteprima sulla scrivania il libro di Paolo Iacci che verra’ presentato martedì 18 settembre a Milano presso la sede di Gi Group. Già il titolo mi piace: Breviario semiserio per manager pensanti. Anche questo blog raccoglie riflessioni semiserie. L’uso dello stesso aggettivo mi fa sentire vicina all’autore. Perché affrontare argomenti serissimi partendo da riflessioni che apparentemente molto serie non sono e’ una bella sfida. Un po’ come prendere un discorso ‘alla lontana’ per poi arrivare magicamente al cuore di un problema. Una via piu’ lunga, insomma, ma certamente piu’ efficace. Ma torniamo al titolo del libro, dedicato ai manger pensanti. Come dire, alcuni manager pensano, altri magari no… La mia sensazione e’ suffragata dalle parole di Pier Luigi Celli, autore della prefazione, che scrive: “Il vero manager ha altro da fare… Pensare, buon dio, che inutile perdita di tempo!”. Paolo Iacci, come dire, raccoglie la sfida e scrive 21 considerazioni partendo dalle lettere dell’alfabeto, che ci fanno sorridere alla lettura delle prime righe ma ci obbligano a riflessioni profonde quando arriviamo alla fine di ogni capitolo. Mi fermo al secondo, e quindi alla lettera B che l’autore dedica al benessere. Non mi dilungo sulla storia perche’ mi auguro di avervi incuriosito almeno un po’ e spero leggerete il libro. Esilarante il confronto della reazione di due soggetti che naufragano e si trovano su un’isola deserta (ognuno sulla propria). Su un’isola c’è un uomo, sull’altra una donna. L’uomo si ciba di banane e noci di cocco e aspetta. E fa bene, perché nel frattempo la donna sull’altra isola non si e’ limitata a mangiar banane (che conterranno anche potassio ma dopo un po’ stufano), ha costruito un’imbarcazione e lo raggiunge. Ora ditemi voi, un maschio – se anche manager non importa – che incontra una donna dopo mesi di privazioni, cosa fa? Nella reazione dell’uomo lacerato dall’assenza della programmazione sportiva leggiamo la metafora della deriva individualista dei nostri tempi. Abbiamo a disposizione sovrabbondanti mezzi di comunicazione ma stiamo disimparando a comunicare tra di noi e a costruire relazioni che ci facciano stare bene. Facciamo fatica nel nostro privato, figuriamoci nell’ambiente dove lavoriamo…

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