Fidiamoci di chi lavora

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Chi perde il lavoro dopo i 50 anni sa che difficilmente potrà ricollocarsi in aziende che appartengono al medesimo settore e, soprattutto, con lo stesso livello di retribuzione. Il primo scoglio sta nella ricerca di una nuova occupazione. Le società di outplacement possono dare una mano, anche se sono spesso le prime a dover proporre ai candidati condizioni non paragonabili a quelle conquistate in passato. Il problema sta anche nell’inevitabile confronto con profili di venti o più anni in meno. Chi si è formato tra gli anni ’80 e i primi ’90, quando internet e i cellulari non esistevano, fa presto ad apparire inadeguato rispetto a chi è banalmente più abituato a maneggiare velocemente programmi di gestione dei dati, fogli excel, applicazioni di varia natura. È vero che sentiamo ripetere dell’importanza delle skill soft ma, in fase di selezione, se le hard si possono combinare con un livello di retribuzione sensibilmente inferiore, non è difficile presagire dove si orienterà la scelta dell’azienda… Questa è sintetizzata, la storia di Mariateresa, la mia compagna di viaggi in Interrail quando andavo al liceo e compagna di corsa ora. Dopo innumerevoli colloqui, tutti accompagnati dalla frustrazione di non sentirsi al passo con i tempi e, soprattutto, dove le esperienze accumulate in trent’anni di esperienza professionale sembravano passare in secondo piano rispetto ad altre non ben definite competenze, Mariateresa apre una Partita Iva e inizia a collaborare per un’azienda vicina al suo ambito di attività. La retribuzione non è paragonabile ma quel che non guadagna in denaro – si impara facilmente a ridimensionare le sovrabbondanti necessità del superfluo, dice – acquista in qualità della vita: più tempo per sé e per la sua famiglia, più tempo da dedicare allo sport ma, soprattutto, all’impegno civico. Inizia a darsi da fare per il suo quartiere, organizza iniziative culturali, cerca di trovare soluzioni per migliorare la qualità della vita di tutti. Il risultato di questo impegno sfocia nella sua recente candidatura per le elezioni comunali della città nella quale vive, Cremona. Quando si parla di resilienza, dovremmo andarla a cercare tra le righe di storie come questa e non nei manuali di management. Certo, è dimostrato quanto le donne sappiano reagire meglio alla perdita del lavoro, la loro identità non si associa per forza all’ambito professionale. Le donne hanno una fonte di energia inesauribile alla quale possono attingere che deriva dalla loro più naturale capacità di mettersi in discussione: i cambiamenti per le donne sono molto più destabilizzanti e per questo richiedono una grande dose di consapevolezza e impegno per essere governati. Pensiamo al peso, ancorché positivo, di cui si caricano le donne quando costruiscono una famiglia, quando diventano madri o si occupano delle attività di cura, che ricadono ancora in larga misura sulle donne, per quanto si dica… Le donne dimostrano di possedere grandi capacità progettuali eppure il nostro mondo del lavoro si ostina a tenerle ai margini. I dati sull’occupazione femminile ci dicono che in Italia ancora poco più di una donna su due ha un’occupazione contro il 72,3% degli uomini e se una donna diventa madre la sua vita si complica esponenzialmente, tant’è che moltissime abbandonano il lavoro, mettendo a rischio la sostenibilità della vita familiare. Ora che il nostro mondo è diventato così incerto, complesso e ambiguo abbiamo bisogno delle donne: le donne dimostrano ogni giorno di saper navigare all’interno di questa complessità, sanno trovare soluzioni e individuare contesti all’interno dei quali mettere comunque a frutto i loro saperi. E se tra questi contesti c’è la politica, ben venga, abbiamo bisogno di essere rappresentanti da persone come Mariateresa. Dobbiamo dare più fiducia alle donne e a chi, per tradizione, è più abituato a fare che urlare slogan privi di sostanza. Il primo maggio è la festa del lavoro: una donna lavora mediamente 365 giorni l’anno. Impariamo a fidarci di loro.

 

Parleremo dell’importanza di valorizzare il lavoro femminile anche il 9 maggio a Milano, le iscrizioni a questo link:

https://www.este.it/eventi-per-data/721-la-rivoluzione-gentile-perche-il-mondo-del-lavoro-ha-bisogno-delle-donne-milano-2019.html

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