Le donne nella fabbrica del futuro

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Come saranno le nostre fabbriche del futuro? Ne abbiamo parlato ieri nel corso della tappa veronese del nostro ciclo di eventi FabbricaFuturo. Innanzitutto dovranno essere ‘responsive to change’, cioè capaci di adeguarsi velocemente alle esigenze dei mercati. Non in termini reattivi, ma sviluppando una forte capacità di anticipare i cambiamenti. Tenendo conto dei trend globali, soprattutto demografici. In Europa la popolazione invecchia mentre in Africa cresce, e questo determina in quel continente una crescita della domanda di prodotti e servizi. In questo scenario le competenze tecnologiche diventano fondamentali, i prodotti sono sempre più interconnessi: l’internet of things è una realtà con la quale ci dobbiamo confrontare. Le tecnologie che ci consentono di essere più competitivi ci sono, bisogna solo capire che uso farne e come calarle nei nostri contesti. E soprattutto la tecnologia non deve spaventare. I docenti che fanno parte del nostro comitato scientifico hanno ribadito a gran voce che con investimenti anche modesti, e in modo semplice, è possibile fare innovazioni che possono dare delle svolte ai nostri business. Molte le aziende che hanno portato la loro testimonianza: dalle più note, come Luxottica, alle piccole che cercano con grande determinazione di innovare processi artigianali ormai inadeguati per competere sui mercati internazionali. Come Sapò, una piccola azienda artigianale di biocosmesi che ha rivoluzionato i propri processi produttivi. E ora sta crescendo. La giornata è stata impegnativa, 17 i relatori che hanno portato la loro testimonianza. Indovinate quante donne? Una, Cetti Galante, l’amministratore delegato di Intoo che ha chiuso la giornata con un approfondimento sulle competenze che servono alle imprese manifatturiere per crescere. Terminato il convegno Cetti mi avvicina e mi chiede: “Le donne, in questo convegno, dove sono?”. Parliamo del futuro delle nostre imprese e sappiamo che molte donne hanno sviluppato nuovi business o tengono le redini delle loro aziende di famiglia. In autunno il nostro ciclo di convegni dedicati alla fabbrica del futuro riprenderà. Tenete monitorato il programma sul sito www.fabbricafuturo.it e portateci la vostra testimonianza. La ‘fabbrica’ è un sostantivo femminile. Facciamo sentire anche noi la nostra voce. 

Comments (2)

  • Interessantissimo convegno, tanti spunti. Ma appena gli argomenti si spostano sui processi, sul reingeneering, sulle tecnologie, sulla supply chain ecco che le donne sul palco spariscono…. questa è l’Italia. Però mi ha fatto così piacere chiudere la giornata riportando il focus sulle persone…non dimentichiamolo mai: la migliore azienda, con i migliori macchinari, i migliori processi, se è guidata da mediocri, se non ha una base competente, è destinata a fallire. Le persone devono essere sempre al centro. Sono il vero motore di tutto. Motiviamo i talenti, differenziamoli, parliamo con la base per capire i problemi: non lo faremo mai abbastanza! Cetti Galante AD Intoo

  • Credo che proprio la consapevolezza del valore delle persone dovrebbe portare a moderare alcuni convulsi processi di mobilità e precarietà delle risorse umane. C’è spesso il rischio di perdere know how, che potrebbe rivelarsi prezioso soprattutto al momento della ripresa. Una questione, alla fine, di lungimiranza.

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