La sindrome italiana

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Bassa natalità e bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Questa la sindrome italiana. L’Europa ha trovato una definizione per la condizione femminile nel nostro Paese. A illuminarci oggi Giulia Mallone, ricercatrice del laboratorio ‘Percorsi di Secondo Welfare’ in apertura della prima tappa del roadshow dedicato al Welfare Aziendale (a questo link http://www.este.it/res/convegno/eid/188/p/ i dettagli di tutti i prossimi appuntamenti). Un percorso che abbiamo organizzato per sensibilizzare le aziende del territorio sulle opportunità che derivano dallo sviluppo di piani di welfare per i dipendenti. I bisogni delle persone sono cambiati, se è vero che già cinquant’anni fa le aziende mettevano a disposizione le colonie estive per i figli dei dipendenti è anche vero che oggi le organizzazioni devono fare i conti con una popolazione aziendale che esprime bisogni differenti. E anche di questo parleremo a Milano giovedì 15 nel corso di un appuntamento dedicato al diversity manangement. A questo link trovate l’agenda http://www.este.it/res/convegno_edizione/eid/179/zid/327/approf/1/p/.

Le differenze di genere rappresentano solo un aspetto del tema. Le differenze di cui tenere conto, e da rispettare, sono ben di più. Dalle differenze di orientamento sessuale, alle diverse generazioni che devono convivere, alle diverse culture fino alle disabilità che devono trovare spazi di espressione. Un modello organizzativo che va bene per tutte le organizzazioni non esiste. Ogni azienda deve trovare il proprio. E noi cercheremo di fornirvi qualche spunto. Vi aspettiamo

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