Intervista a Luisa Pogliana

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Tutte noi auspichiamo la presenza di più donne ai vertici, ma come mai le donne non sostengono le donne?
C’è un esperimento di laboratorio noto, il caso del quinto coniglio. Se si mettono quattro conigli in una gabbia, questi si spartiscono tranquillamente lo spazio disponibile. Se dopo qualche tempo se ne introduce un quinto, gli altri lo massacrano. Così, in azienda solo a poche donne è data la possibilità di raggiungere posizioni appetibili, mentre gli uomini hanno molti più posti da spartirsi. Dunque la competizione per lo spazio dentro questa gabbia porta più facilmente al conflitto, mentre gli uomini si dividono più tranquillamente il vasto territorio al di fuori. C’è anche dell’altro: penso alla fragile percezione del nostro valore. Allora, se ci confrontiamo con gli uomini, sappiamo che loro sono avvantaggiati, perciò il loro successo ci amareggia, ma non ci fa sentire sminuite. Ma se una donna è riuscita più di noi, è come la prova che noi non siamo altrettanto brave. Così viene voglia di negare il suo valore.

Tu hai scritto ‘uscire dalle regole, cambiarle, è l’unico modo di tenere davvero conto della diversità’. Ma come si cambiano le regole?
Diamo per scontato che servono tutti gli strumenti collettivi che si muovono a livello politico. Ma si sente il bisogno di approcci utili per sé subito, sapendo che i cambiamenti non potranno essere né rapidi né facili, e le soluzioni da costruire nelle situazioni di ogni giorno. Senza forzature e scontri frontali. Come dice una delle intervistate, Non c’è una soluzione, ci sono mille microsoluzioni’. È prima di tutto indispensabile la consapevolezza di ciò che la differenza di genere significa e comporta in un percorso professionale. Per questo, e per non procedere da sole e isolate, per me e nelle esperienze che ho raccolto, lo strumento fondamentale sono le relazioni tra donne che condividono la stessa situazione. Una migliore capacità di rapportarsi con il potere aziendale, per consolidare i tentativi di cambiare le regole, sembra passare soprattutto da qui. Così vanno bene i network, come rete di scambio e promozione reciproca, o essere affiancate da donne più esperte in un processo di mentoring. Ma soprattutto stabilire relazioni tra donne che condividono la stessa situazione. Per condividere esperienze, conoscenze, visioni, per acquisire forza sentendosi meno sole, trovare aiuto per superare le ingenuità, e conferme del proprio valore. Scambio e sostegno tra donne: non si tratta semplicemente di una vicinanza amichevole, ma di relazioni fondate su interessi comuni. Relazioni che possono diventare strumento di un altro potere, per cambiare le regole che ostacolano tutte. E qui può cominciare tutta un’altra storia.

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