Intervista a Federica Appiani

Business del petrolio: il vantaggio di essere donna

Federica Appiani si occupa dell’ottimizzazione economica delle raffinerie Shell nell’area del Mediterraneo e dell’Europa dell’Est. Se nell’immaginario collettivo i lavori che hanno a che fare con l’industria petrolifera sono appannaggio di competenze maschili, sarà bene sfatare questa convinzione. In fretta, anche.
Perché da questa conversazione emerge forte e chiaro che, anche in questo settore, sono le competenze che ciascuno di noi mette in campo a fare la differenza, indipendentemente dal sesso o dalla provenienza. Certo, è anche compito delle aziende saperle valorizzare. E Shell, da questo punto di vista, è certamente molto avanti. Ma sono le grandi multinazionali a dover dare l’esempio. Per dimostrare che la diversità è un valore. A vantaggio del business.

Dottoressa Appiani, in Shell che importanza viene data al ruolo femminile?
Il Gruppo Shell ha un obiettivo preciso: innalzare al 20% e mantenere a quel livello la percentuale di donne in posizione di vertice. Per raggiungerlo, il Gruppo ha programmato una lunga catena di interventi che fanno parte di un programma di diversity & inclusion, come lo chiamiamo noi, che va oltre il puro e semplice gender. Shell nasce come azienda anglo-olandese di uomini-ingegneri; con l’espansione a Oriente dei mercati e la globalizzazione, costruire meccanismi di diversity & inclusion rientra in un contesto più ampio, che non riguarda solo le donne, e il cui obiettivo è avere un management aziendale il più variegato possibile In Shell ci si è spostati dallo stereotipo ‘ingegnere-maschioolandese- inglese’ a quello ‘donna-uomo-di provenienza varia’. 

In un mercato così competitivo sta aumentando la consapevolezza che non ci si può più permettere di rinunciare ai talenti migliori, a prescindere dal sesso o dalla razza…
Esatto. Bisogna però avere ben chiaro come funzionano i mercati e a quali logiche è necessario sottostare nei singoli paesi. Mi spiego: nel momento in cui si implementa una rete di distribuzione, sarà possibile puntare sui talenti femminili in Occidente, dove le donne sono sempre più protagoniste nel mercato del lavoro. In Oriente bisognerà invece operare con regole diverse. In Italia, la politica di diversity & inclusion si è focalizzata sul gender con una serie di iniziative in parte mutuate dal Gruppo: ad esempio, abbiamo diversi seminari di formazione, chiamati Women Career Development Programme, che hanno lo scopo di far incontrare le donne per analizzarne le debolezze e i punti di forza. In Shell insomma, chi ha le qualità emerge, a prescindere dal fatto che sia uomo o donna, abbia dei figli o meno.

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