Ieri è nata Viola, la figlia di Dario, il nostro caporedattore. La bimba sta bene, la mamma anche. Il papà è lievemente scosso. Mi chiama e mi dice che un uomo non potrebbe mai sostenere uno sforzo simile e sopportare un dolore così grande. Annuisco al telefono. Lo tranquillizzo. È un dolore che si dimentica, altrimenti tutte le mamme al primo figlio darebbero forfait.
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Stanotte finalmente l’ho capito, perché continuano a fabbricare rotonde: per farci capire che il nostro destino è sbagliare strada.
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Non scegliamo la nostra vita, scegliamo come viverla.
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La differenza tra essere persone speciali e persone banali sta nel nostro processo di apprendimento e adattabilità evolutiva.
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