La sconvenienza del coraggio

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“Gli storici affermano che Teodora non si limitò ad essere soltanto la moglie di Giustiniano, cioè di colui che liberò Roma dai Goti e raccolse il un corpus unico tutte le leggi del diritto romano, vale a dire il fondamento della civiltà giuridica del nostro mondo, ma ne fu anche la prima collaboratrice negli affari di Stato e, soprattutto, l’ispiratrice di alcune importante riforme sociali. Tra l’altro, e non è cosa da poco, fu donna che seppe dimostrare un grande coraggio personale. Procopio di Cesarea, lo storico dell’epoca giustinianea, riporta il discorso improvvisato che tenne ai generali e ai consiglieri dell’imperatore durante la rivolta di Nika, i quali non vedevano altra strada di salvezza che nella fuga. Teodora s’intromise nei concitati e contrastanti pareri esordendo con malcelati disprezzo e ironia: «Penso che nelle presenti condizioni sia trascurabile la sconvenienza che una donna sia più coraggiosa degli uomini e proponga soluzioni che richiedono audacia a chi invece dimostra paura». Convinse tutti a resistere. E così Giustiniano poté fregiarsi di un’altra vittoria”. Questa la descrizione che Andrea Camilleri nel suo ‘Donne’ ci fa della moglie dell’imperatore Giustiniano. Il mio augurio è che le donne assomiglino sempre più a Teodora; che trovino il coraggio per essere ‘sconvenienti’ e imporre, se necessario, un punto di vista differente. Il nuovo anno che sta arrivando potrebbe iniziare con questo auspicio.

Comments (3)

  • Verissimo Ilaria, purtroppo è un fatto più unico che raro trovare persone con il coraggio e la libertà di essere sconvenienti, sia nella vita sia nelle aziende. Il sistema richiede di essere allineati e se non ci si allinea si è fuori. Il sistema, e tutti quelli che ci lucrano sopra e dentro, non permette voci fuori dal coro, non permette pecore nere: si premia per lo più chi abbassa la testa e chi è in linea, mentre si esclude chi la pensa diversamente. Questa è la tristissima realtà di una società fatta da molti pecoroni, gente che segue la massa, gente che segue chi fa la voce più grossa. E purtroppo anche tante donne, affascinate dal potere o da chissà quale promessa di vita più piena e completa, si lasciano abbindolare avvallando comportamenti a dir poco discutibili, vivendo nell’omertà e non difendendo il proprio punto di vista.
    Quale amarezza ripensare a quelle donne manager conosciute in passato, che non hanno avuto il coraggio di difendere le proprie persone, mandando a farsi benedire verità e giustizia. Sono ancora donne, sì (con quale dignità?), ma manager no: chi è manager deve GESTIRE, non fare il Ponzio Pilato. Ci sono tanti lavori al mondo, se non si sanno gestire le criticità e ci si rimette alle lune di qualche squilibrato a cui è capitato in mano il giocattolino-azienda-grazie-alla-famiglia-benestante-alle-spalle (e non di certo grazie alle proprie capacità), è meglio dedicarsi a un altro lavoro e tentare di lavarsi la coscienza per quanto possibile. Coscienza? Già, coscienza.

  • Mi accodo all’auspicio e appoggio appieno Morgana in ogni parola. Non solo come donna: più coraggio e dignità per le persone, di ogni genere, e del lavoro di ognuno.

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