Conciliazione: un investimento per il futuro

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Il lavoro scoraggia le donne. I dati Istat, richiamati all’attenzione in un articolo sul Corriere della Sera da Maurizio Ferrera, ci dicono che nel mese di febbraio quasi 50.000 donne hanno rinunciato al lavoro per ‘scoraggiamento’. Le esigenze di cura allontanano sempre più le donne dal mondo del lavoro. I giovani padri si dimostrano più collaborativi ma il tempo di cura che le donne dedicano resta comunque sproporzionato rispetto al tempo dei partner. Un grido d’allarme che viene lanciato periodicamente anche perché queste rinunciatarie sono depositarie di talenti sprecati: il 40% ha un diploma superiore o una laurea. Mancano i servizi che consentono alle donne di svolgere un doppio ruolo e il welfare aziendale (ne parleremo il prossimo 13 aprile anche a Napoli http://www.este.it/eventi-per-data/39-welfare-aziendale-ottimizzare-il-costo-del-lavoro-migliorando-il-clima-aziendale-napoli-2016#programma) può rappresentare una risposta. Ma serve una più efficace integrazione tra pubblico e privato, serve una presa di coscienza del fatto che occuparsi di conciliazione significa investire sul futuro. Ferrera usa toni forti e parla di un ‘caso abnorme di miopia collettiva’. Miopia è il termine corretto, perché manca la volontà di affrontare il problema.

donne al lavoroNella storia di copertina che abbiamo pubblicato su Persone&Conoscenze ho descritto, anche grazie ai dati che mi ha fornito la consigliera di parità della regione Lombardia Carolina Pellegrini, quale è la situazione reale delle donne che lavorano. Le donne al lavoro non stanno così bene come i direttori del personale ci raccontano. O meglio, ci sono realtà più attente e realtà che lo sono meno, o aziende che hanno più possibilità di offrire servizi e altre che si stanno affacciando ora al problema (per questo affrontiamo tanto il tema del welfare come opportunità anche per le Pmi). Ma il fatto che sia difficile trovare donne disposte a parlare di sé e della loro condizione di ‘donne al lavoro’ (nel mio articolo troverete una sola voce, che ha chiesto di restare anonima) non fa che testimoniare quel che ci ha raccontato ieri Maurizio Ferrara sul Corriere della Sera: il lavoro, ancora oggi, scoraggia le donne.

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